La Cannabis e il CBD nel trattamento del morbo di Alzheimer
Il morbo di Alzheimer è una condizione neurodegenerativa progressiva che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Anche se attualmente non esiste una cura conosciuta per questa malattia devastante, c’è un crescente interesse per il potenziale della cannabis nell’offrire un po’ di sollievo e possibilmente rallentarne la progressione. In questo blog esploreremo lo stato attuale della ricerca sul CBD, uno dei cannabinoidi più rivoluzionari della pianta di cannabis per quanto riguarda il suo potenziale terapeutico, e sulla malattia di Alzheimer, per comprenderne meglio i potenziali benefici.
Comprendere la malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer, o Alzheimer’s disease (AD), è una patologia cerebrale progressiva che prende il nome dal Dr. Alois Alzheimer, definita per la prima volta nel 1906. Tra le malattie neurodegenerative più invasive, si manifesta inizialmente con sintomi lievi e diventa più grave nel tempo, con sintomi comuni tra cui perdita di memoria, problemi di linguaggio e cambiamenti comportamentali.
Le caratteristiche principali del morbo sono le placche amiloidi, la disconnessione delle cellule nervose e il trasferimento compromesso delle informazioni. Man mano che i sintomi peggiorano diventa difficile per un malato di Alzheimer ricordare, ragionare e riconoscere le persone. I sintomi possono progredire attraverso fasi di declino cognitivo classificati da lieve, moderato a grave.
CBD e salute del cervello: Come il Cannabidiolo può aiutare pazienti affetti da disturbi cognitivi
La ricerca sulla cannabis e sui cannabinoidi ha prodotto risultati sorprendenti negli ultimi anni. Diversi studi clinici hanno suggerito come il CBD tramite il suo principio attivo possa, tra i suoi numerosi effetti benefici, avere un impatto positivo sulla salute del cervello. Dai recenti studi è emerso che il cannabidiolo può aiutare con i sintomi e nella lotta contro questo morbo neurodegenerativo. Andiamo quindi a vedere in che modo può essere utile il CBD come trattamento per pazienti affetti da Alzheimer, aiutandoli a rallentare la progressione e ridurre i sintomi di questa malattia.
Neuroprotezione
Tra i sorprendenti benefici del CBD scoperti in questi ultimi anni di ricerche spiccano le sue proprietà neuroprotettive, il che significa che può aiutare pazienti affetti da malattie neurodegenerative a proteggere le cellule cerebrali da danni e degradazione. Ciò significa che l’utilizzo del CBD per il trattamento di questa malattia potrebbe potenzialmente rallentarne il progresso, aiutando a ridurre e rallentare i sintomi comportamentali che affliggono chi ne è vittima.
Antiinfiammatorio
Si ritiene che l'infiammazione cronica abbia un ruolo chiave nella malattia di Alzheimer. Il CBD ha proprietà antinfiammatorie che potrebbero aiutare a ridurre l’infiammazione nel cervello, alleviando eventualmente alcuni sintomi.
Antiossidante
Lo stress ossidativo è un altro fattore implicato nell'Alzheimer. L’efficacia del CBD per quanto riguarda le sue proprietà antiossidanti può aiutare a combattere il danno ossidativo nel cervello.
Sonno e umore migliorati
I pazienti con Alzheimer spesso sperimentano disturbi del sonno e disturbi dell'umore. È stato dimostrato che la somministrazione di CBD migliora la qualità del sonno e può ridurre l'ansia, migliorando potenzialmente la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer.
Ricerca attuale dell’impatto terapeutico dei cannabinoidi sui pazienti con Alzheimer
I ricercatori che si sono occupati di studiare questa patologia hanno esplorato le terapie antiamiloidi, ma le sfide e gli effetti collaterali ne hanno ostacolato il successo. Il cannabidiolo (CBD) ha attirato l’attenzione in questo ambito per il suo potenziale terapeutico per i pazienti con malattia di Alzheimer. Il sistema endocannabinoide svolge un ruolo rilevante nell'Alzheimer, con alterazioni osservate nei componenti di questo sistema nel cervello dei pazienti malati.
La cannabis terapeutica è stata per questo motivo fonte di studi e ricerche negli ultimi anni, volti a scoprire e investigare tutte le correlazioni presenti tra Alzheimer e Cannabis. Tra tutti i componenti di questa pianta, è stata dimostrata la straordinaria efficacia del CBD nel combattere i sintomi dell’Alzheimer e nel rallentare la progressione della malattia.
Questo studio mostra come il CBD esibisca effetti neuroprotettivi attraverso vari meccanismi, tra cui la modulazione dei recettori CB1 e CB2, proprietà antinfiammatorie, effetti antiossidanti, azioni antiapoptotiche e promozione della neurogenesi. Anche se il CBD potrebbe non influenzare direttamente la patologia Aβ e tau, mitiga la citotossicità, lo stress ossidativo e la neuroinfiammazione indotti da Aβ, migliorando in definitiva la funzione cognitiva nei modelli animali affetti dal morbo.
Uno studio del 2019 ha investigato gli effetti del CBD sulla malattia di Alzheimer attraverso esperimenti in vitro e in vivo:
Gli studi in vitro (colture cellulari) hanno dimostrato come il CBD possa aumentare la sopravvivenza cellulare, riducendo la produzione di ROS (specie reattive dell'ossigeno) e perossidazione lipidica.
Gli studi in vivo (modelli animali), invece, sono risultati in una riduzione significativa dell'espressione di GFAP, dell'mRNA e delle proteine. Riducendo l'espressione delle proteine iNOS e IL-1β, hanno indicato effetti antinfiammatori. Tra gli altri risultati il CBD ha anche stimolato la neurogenesi nell'ippocampo.
Sono stati condotti altri studi che combinavano CBD e THC, accopiata che si è già dimostrata avere grande successo nei trattamenti dei tumori, su topi transgenici AβPP/PS1. Il trattamento CBD+THC ha mostrato efficacia nel migliorare la memoria ed è risultato più efficace rispetto all’uso di CBD o THC da soli.
Ciò ha portato a una riduzione dei livelli di GluR2/3 e ad un aumento dei livelli di GABA-A Rα1.
Questi studi forniscono prove dei potenziali effetti terapeutici del CBD sulla malattia di Alzheimer, sia in colture cellulari che in modelli animali, facendo luce su una potenziale strada per il trattamento e la prevenzione della demenza in futuro.
Alzheimer e CBD: Conclusione
Dopo aver approfondito le scoperte scientifiche riguardanti CBD e Alzheimer, possiamo constatare quanto promettente sia questo cannabinoide come potenziale strumento terapeutico per aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer. Le sue proprietà neuroprotettive, antinfiammatorie e antiossidanti lo rendono un argomento stimolante per la ricerca in corso, gettando un velo di speranza nella lotta contro una delle malattie più devastanti tra quelle che colpiscono le facoltà cerebrali.
Il miglior modo per assumerlo è attraverso l’ olio di CBD, un estratto a base di cannabis a percentuali più o meno elevate di cannabidiolo. Essendo possibile regolare facilmente il dosaggio in questa forma, si sta dimostrando un potenziale alleato in grado di alleviare sintomi della malattia di alzheimer e di altre forme di morbi neurodegenerativi.
Se vuoi scoprire di più a riguardi del suo potenziale curativo, dai un’occhiata a questo blog.