La metastasi è la fase finale e letale del cancro, ma gli studi hanno dimostrato che può essere fermata dal THC e dal CBD.
La metastasi è il processo attraverso le cui le cellule tumorali si spostano dalla parte principale del tumore e invadono i tessuti e gli organi vicini e/o si spostano in altre parti del corpo. Alcuni tipi di tumori sono più aggressivi rispetto ad altri, ed è quindi più probabile che si metastatizzino. Questi tumori sono molto difficili da curare e sono spesso fatali per i pazienti. Perché le cellule tumorali migrino e invadano altri tessuti, devono prima uscire dal tumore principale e spostarsi nella matrice extracellulare (MEC) che circonda il tumore. Possono poi continuare a crescere nei tessuti circostanti, o possono entrare nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico per poi diffondersi in altre parti del corpo.
Giunzione cellulare, degradazione del MEC e chemiotassi (o altri tipi di movimenti cellulari) sono processi essenziali perché le cellule tumorali riescono a metastatizzarsi con successo. L’angiogenesi è un altro processo importante per poter sostenere la crescita di un nuovo tumore o di uno esistente. Alcuni studi hanno scoperto che questi processi metastatici possono essere inibiti dai fitocannabinoidi isolati dalla pianta di Cannabis (THC e CBD), così come dagli endocannabinoidi prodotti dai nostri corpi e dai cannabinoidi sintetici.
In diversi studi è stato osservato che i cannabinoidi hanno fermato l’angiogenesi, riducendo l’espressione del ligando e i suoi recettori associati nel percorso del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF, dall’inglese). Con il sistema del VEGF fuori uso, i tumori non saranno in grado di far crescere nuovi vasi sanguigni per aiutare a nutrire la sua crescita fuori controllo. I nuovi tumori nati dalla metastasi dei tessuti periferici, come i polmoni, richiedono anche l’angiogenesi per sostenere il loro sviluppo e crescita.
È stato scoperto che il CBD inibisce la produzione di metalloproteinasi (MMP). Queste proteine giocano un ruolo chiave nell’angiogenesi separando i componenti del MEC, in modo da permettere la formazione di nuovi vasi sanguigni. Aiutano anche nella migrazione delle cellule tumorali lontano dal tumore principale. Perché una cellula tumorale esca dal tumore, deve usare le MMP per scomporre il MEC che circonda il tumore. Ciò è stato provato essere particolarmente critico per trattare i gliomi, che crescono e si diffondono tanto velocemente da essere quasi impossibili da rimuovere chirurgicamente. Il CBD è stato in grado di ridurre l’aggressività dei gliomi inibendo la loro capacità di invasione, in parte inibendo le MMP.
Oltre alle MMP, l’invasività delle cellule è governata anche dalla giunzione cellulare. Alcuni tipi di molecole di adesione, come la chinasi di adesione focale (FAK), promuovono la metastasi quando crescono di numero. Queste proteine permettono alla cellula di migrare lontano dal tumore più facilmente. I cannabinoidi, è stato scoperto, inibiscono la FAK nelle cellule tumorali, riducendo la loro abilità di migrare.
Nel tumore al seno, il CBD ha spento il gene Id-1, un gene metastatico che è un indicatore di aggressività nel tumore al seno. Come risultato, le cellule del tumore al seno trattate col CBD erano meno invasive. Inibire l’Id-1 produce un effetto a catena, per cui altri geni che promuovono la metastasi diminuiscono a loro volta l’attività, causando una riduzione generale nell’aggressività del cancro.
La metastasi dei tumori è lo stadio finale dell’avanzamento della malattia, e quello di solito più fatale per i pazienti col cancro. Alcuni studi di laboratorio hanno scoperto che i cannabinoidi come il THC e il CBD sono efficaci nel bloccare i processi essenziali che permettono alle cellule tumorali di metastatizzarsi. Da soli, o insieme alle terapie tradizionali, i cannabinoidi potrebbero costituire una nuova frontiera nei trattamenti contro il cancro.