Come coltivare Cannabis Indoor: una guida per iniziare

Come coltivare Cannabis Indoor: una guida per iniziare

Come coltivare Cannabis Indoor: una guida per iniziare

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Blog & News Team : ✍🏼

Congratulazioni, sei interessato nel coltivare le tue piante di Cannabis per la prima volta! Ma prima di sollevare quel tuo pollice verde, devi capire che coltivare la Marijuana indoor presenta una serie di sfide per i principianti, e la sola mole di informazioni disponibili sull’argomento può risultare travolgente. Qui abbiamo esaminato i pro e i contro di indoor e outdoor , dagli uno sguardo prima di iniziare! ;)

La nostra guida per la coltivazione della Cannabis indoor aiuterà a semplificare il processo tramite sezioni chiare e facili da digerire, pensate per dare una mano al coltivatore alle prime armi.

Step 1: Individua una ‘Stanza’ o uno Spazio di Coltivazione per la Cannabis

Il primo passo per iniziare la tua coltivazione personale di Cannabis è creare uno spazio adatto in cui farlo. Lo spazio non deve essere la tipica “stanza” di coltivazione; potrebbe essere un armadio, una tenda, un mobile, una stanza degli ospiti o un angolo di un seminterrato incompleto. Tieni solo a mente che dovrai scegliere l’attrezzatura (e le piante) in base allo spazio disponibile.

Inizia in Piccolo…

Quando affronti il tuo primo progetto di coltivazione, devi partire in piccolo per diversi motivi:

  • Più è piccola la coltivazione, meno sarà costosa da organizzare
  • È molto più facile tenere sotto controllo poche piante piuttosto che molte
  • I tuoi errori da coltivatore alle prime armi saranno meno dannosi

Ricorda, la maggior parte dei nuovi coltivatori di Cannabis incontreranno ostacoli lungo il cammino e perderanno piante a causa di parassiti o malattie. Un fallimento nella coltivazione di un paio di piante ti costerà meno rispetto a un fallimento nella coltivazione di 15 piante.

…Ma Pensa in Grande

Quando progetti il tuo spazio, devi tenere in considerazione non solo la quantità di spazio di cui avranno bisogno le tue piante, ma anche le luci, le condutture dell’aria, i ventilatori e altri strumenti, così come il fatto di doverti lasciare abbastanza spazio libero per lavorare. Le piante di Cannabis possono raddoppiare o anche triplicare le loro dimensioni all’inizio della fioritura, quindi sii certo di avere abbastanza posto per la crescita d’altezza!

Se la tua stanza di coltivazione è un mobiletto, una tenda o un armadio, puoi semplicemente aprirlo e rimuovere le piante per lavorarci; altrimenti, dovrai essere sicuro di lasciarti un po’ di spazio di manovra.

La Pulizia è Cruciale

Assicurati che il tuo spazio sia facile da sterilizzare; la pulizia è importante quando si coltiva in casa, quindi delle superfici facili da pulire sono un must. Moquette, tende e legno grezzo sono tutti difficili da pulire, quindi, se possibile, evita questi materiali.

Assicurati che sia a Prova di Luce

Un altro criterio cruciale per una stanza di coltivazione è che sia a prova di luce. Delle fuoriuscite di luce durante i periodi bui confonderanno le tue piante e gli faranno produrre dei fiori maschi.

Altre Variabili

Quando devi decidere dove coltivare la tua Cannabis, tieni a mente le seguenti variabili:

  • Comodità. Dovrai monitorare con attenzione le tue piante. Controllarle ogni giorno è importante, e i principianti vorranno controllare anche più volte al giorno fino a che sia tutto sistemato. Se la tua stanza è di difficile accesso, questo passo cruciale sarà difficile.
  • Problemi di Temperatura e Umidità. Se il tuo spazio di coltivazione è già molto caldo o molto umido, avrai problemi a controllare l’ambiente di crescita. Si raccomanda di scegliere una zona fresca, asciutta e con facile accesso all’aria fresca dall’esterno.
  • Discrezione. Probabilmente vorrai tenere la tua coltivazione al riparo da vicini ficcanaso e potenziali ladri, quindi assicurati di scegliere un luogo dove delle ventole rumorose non guadagneranno alcuna attenzione non voluta.

Step 2: Scegli le tue Luci per la Coltivazione della Cannabis

La qualità della luce nella tua stanza di coltivazione sarà il fattore ambientale decisivo per la qualità e quantità dei tuoi raccolti di Cannabis, quindi è una buona idea scegliere l’impianto di luci migliore che ti puoi permettere. Qui ti presentiamo un breve riassunto dei tipi più popolari di luci per la coltivazione della Cannabis usati per la coltivazione in interni.

Luci per Coltivazione HID

Le luci HID (high intensity discharge) sono lo standard nell’industria, usate ampiamente per la loro combinazione di output, efficienza e valore. Costano un po’ di più degli impianti incandescenti o fluorescenti, ma producono molta più luce per unità di elettricità usata. Tuttavia, non sono efficienti come le luci LED, ma costano un decimo in confronto, a parità di unità.

I due tipi principali di lampade HID usate per la coltivazione sono:

  • A ioduri metallici (MH, metal halide), che producono una luce tendente al blu e sono generalmente usate durante la crescita vegetale
  • A vapori di sodio ad alta pressione (HPS, high pressure sodium), che producono una luce più verso la parte rosso-arancione dello spettro, e sono usate durante gli stadi di fioritura

Insieme alle lampadine, gli impianti di luci HID hanno bisogno anche di un alimentatore e di una cappa/riflettore per ogni luce. Alcuni alimentatori sono progettati per essere usati con lampade MH o HPD, mentre alcuni più nuovi funzioneranno con entrambe.

Se non puoi permetterti sia le lampadine MH che le HPS, inizia con le HPS, perché forniscono più luce per watt.  Gli alimentatori magnetici sono più economici di quelli digitali, ma si scaldano di più, sono meno efficienti e più duri sulle lampadine. Gli alimentatori digitali sono generalmente un’opzione migliore, ma sono più cari. Stai attento agli alimentatori digitali economici, perché spesso non sono ben schermati e possono creare delle interferenze elettromagnetiche che influenzeranno i segnali radio e WiFi.

A meno che tu non stia coltivando in uno spazio ampio e aperto con molta ventilazione, avrai bisogno di cappe riflettenti che raffreddino l’aria sotto cui montare le lampade, perché le lampadine HID producono molto calore. Ciò richiede dei condotti per il ricambio dell’aria, che aumenteranno il tuo costo iniziale ma renderanno il controllo della temperatura nella stanza di coltivazione molto più facile.

Luci per la Coltivazione Fluorescenti

Gli impianti luce fluorescenti, in particolare quelli che usano un output alto (high-output, HO) sono piuttosto popolari fra i coltivatori su piccola scala, per i seguenti motivi:

  • Tendono ad essere meno costosi da installare, perché riflettore, alimentatore e lampadine sono inclusi in un unico pacchetto
  • Non richiedono un sistema di raffreddamento perché non generano la quantità di calore delle HID

Il lato negativo principale è che le luci fluorescenti sono meno efficienti, perché generano circa il 20-30% in meno per watt di elettricità usato. E lo spazio è un altro problema, perché per avere l’output di una sola lampadina HPS da 600 watt, ti servirebbero circa quattro lampadine T5 HO da 30cm.

Luci per Coltivazione LED

La tecnologia LED (light emitting diode) è in giro da un po’, ma solo recentemente è stata adattata per creare degli impianti di luci super efficienti per la coltivazione indoor. Lo svantaggio principale con le luci LED per la coltivazione è il loro costo: impianti ben fatti possono costare fino a 10 volte di più rispetto a quelli HID. I benefici sono che i LED durano molto di più, usano molta meno elettricità, creano meno calore, e le migliori generano uno spettro più pieno di luce, il che può portare a raccolti maggiori e migliore qualità.

Sfortunatamente, vengono prodotte molte luci LED scadenti che vengono vendute ai coltivatori, quindi fai qualche ricerca e leggi le recensioni dei prodotti prima di dare via i tuoi soldi duramente guadagnati.

Luci per Coltivazione a Induzione

Le lampade a induzione, conosciute anche come lampade fluorescenti senza elettrodo, sono un’altra vecchia tecnologia che è stata recentemente adattata per rispondere ai bisogni dei coltivatori indoor. Inventata da Nikola Tesla alla fine dell’800, la lampada a induzione è essenzialmente una versione più efficiente e duratura della lampadina fluorescente. Gli svantaggi principali con questi impianti sono il loro prezzo e disponibilità.

Step 3: Dai Aria alle tue Piante di Cannabis

Le piante hanno bisogno di aria fresca per prosperare, e l’anidride carbonica (CO2) è essenziale nel processo della fotosintesi. Ciò significa che avrai bisogno di un flusso costante d’aria che fluisca attraverso la tua stanza di coltivazione, che si può ottenere facilmente grazie a una ventola di scarico messa vicino al soffitto della stanza, per rimuovere l’aria più calda, e un ingresso d’aria filtrata dal lato opposto, vicino al pavimento.

Dovrai assicurarti che la temperatura rimanga in un range adeguato per le tue piante, fra i 20 e i 30°C quando le luci sono accese, e fra i 15 e i 20°C quando sono spente. Alcune varietà di Cannabis (generalmente i ceppi di sativa) preferiscono la parte più bassa del range, mentre altre tollerano meglio temperature più alte.

La dimensione della tua ventola di scarico dipenderà dalla dimensione del tuo spazio di coltivazione e dalla quantità di calore generata dal tuo sistema di illuminazione. I sistemi HID producono molto calore, specialmente se non hanno delle cappe per il raffreddamento dell’aria. Le persone che vivono in regioni più tiepide lasciano spesso le luci accese di notte per cercare di mantenere basse le temperature della loro coltivazione.

È consigliabile montare le luci, lasciarle accese per un po’ e poi determinare quanto flusso d’aria è necessario per mantenere una temperatura giusta per le tue piante. Ciò ti permetterà di scegliere una ventola di scarico adatta ai tuoi bisogni. Se l’odore delle piante di Cannabis in fiore ti dovesse causare problemi, aggiungi alla ventola di scarico un filtro al carbone.

In alternativa, puoi creare un ambiente artificiale sigillato usando un condizionatore, un deumidificatore e un sistema di CO2 supplementare, ma è piuttosto caro e non è raccomandato per il coltivatore principiante.

Infine, è una buona idea avere una leggera brezza costante nella tua stanza di coltivazione, perché rafforza gli steli delle piante e crea un ambiente meno ospitale per le muffe e i parassiti volanti. Una ventola da circolazione ben montata funziona bene a questo scopo – però non puntarla direttamente sulle piante, perché potrebbe causare danni da vento.

Step 4: Scegli i tuoi Controlli e Come Monitorare

Una volta che hai selezionato le tue luci e l’attrezzatura per il controllo del clima, vorrai automatizzare le loro funzioni. Anche se sono disponibili unità sofisticate (e care) per controllare le luci, la temperatura, e i livelli di umidità e CO2, il principiante avrà generalmente bisogno di un semplice timer da 24 ore per le luci, e di un termostato a interruttore regolabile per la ventola di scarico.

Il tempismo del ciclo di luce/buio è molto importante quando si coltiva la Cannabis; in generale, dovrai tenere le luci accese per 16-20 al giorno mentre le piante sono nella crescita vegetale, e poi passare a 12 ore di luce al giorno quando vuoi che fioriscano. Hai bisogno che le luci si accendano e spengano allo stesso orario ogni giorno, o rischierai di stressare le piante, quindi un timer è essenziale. Puoi usare un timer anche per la tua ventola di scarico, ma spendere qualche euro in più per un termostato è un’opzione decisamente migliore.

Con i modelli più di base, devi semplicemente impostare il termostato alla temperatura massima desiderata per il tuo spazio e collegarci la ventola di scarico. Una volta che la temperatura raggiungerà il livello che hai impostato, accenderà la ventola finché la temperatura non scenderà di qualche grado sotto la soglia impostata. Così risparmierai energia e manterrai una temperatura stabile.

Dato che probabilmente non passerai la maggior parte del tempo nel tuo spazio di coltivazione, potrà esserti molto utile una combinazione di igrometro/termostato con l’opzione di memoria alto/basso, per tenere d’occhio le condizioni nella tua stanza. Questi piccoli ed economici strumenti non solo ti mostrano la temperatura e il livello di umidità attuali, ma anche le letture più alte e più basse per il periodo di tempo trascorso da quando hai controllato l’ultima volta.

Un’altra buona idea è tenere un pHmetro o un kit per i test sotto mano, in modo da poter controllare il livello del pH della tua acqua, soluzione nutritiva o suolo. La Cannabis preferisce un pH fra 6 e 7 nel suolo, fra 5.5 e 6.5 nei mezzi idroponici. Lasciare che il pH esca da questo range può portare alla “serrata dei nutrienti”, cioè le tue piante non saranno in grado si assorbire i nutrienti di cui hanno bisogno, quindi assicurati di controllare regolarmente acqua e terra, e che il mix di nutrienti che stai dando alle tue piante rientri nel range desiderato.

Step 5: Decidi un Mezzo per la Coltivazione della Cannabis

Coltivare in casa significa che hai diversi metodi fra cui scegliere, e sia che si tratti dei vasi pieni di terra alla vecchia maniera, sia che si tratti di una lastra di lana di roccia in un carrello idroponico, ogni mezzo ha i suoi benefici e svantaggi. Qui esamineremo i due metodi più popolari e il mezzo che usano.

Terra

La terra è il mezzo più tradizionale per coltivare la Cannabis indoor, così come il più clemente, il che lo rende una buona scelta per i coltivatori alle prime armi. Qualsiasi terriccio di alta qualità andrà bene, basta che non contenga un fertilizzante artificiale a rilascio prolungato, che non è adatto per far crescere della buona Cannabis.

Una scelta molto buona per i principianti è il terriccio organico pre-fertilizzato (spesso chiamato anche super-terriccio), che può far crescere le piante di Cannabis dall’inizio alla fine senza aggiungere nutrienti, se viene usato correttamente. Puoi farlo tu stesso combinando vermicompost, guano di pipistrello e altri componenti con un buon terriccio, lasciandolo poi a riposare per qualche settimana, o puoi comprarlo già fatto in diversi negozi.

Come per tutte le coltivazioni organiche, questo metodo fa affidamento su una sana popolazione di micorrize e batteri del suolo per facilitare la conversione della materia organica in nutrienti che siano utilizzabili dalla pianta. In alternativa, puoi usare un normale mix di terriccio e poi dare alle tue piante dei nutrienti liquidi quando il terriccio li esaurisce.

Senza Terreno (aka Idroponica)

I coltivatori indoor si stanno convertendo tutto al mezzo senza terreno, idroponico, per coltivare le piante di Cannabis. Questo metodo richiede di fornire il nutrimento attraverso soluzioni concentrate di sali minerali, che vengono assorbiti direttamente dalle radici tramite l’osmosi. Questa tecnica permette di far nutrire le piante più velocemente, il che conduce a una crescita e a un raccolto maggiori, ma richiede anche maggiore precisione, perché le piante reagiscono più velocemente se vengono nutrite troppo o troppo poco, e sono più suscettibili alla bruciatura o chiusura dei nutrienti.

Differenti materiali usati includono lana di roccia, vermiculite, ciottoli d’argilla, perlite e fibra di cocco, per nominarne alcuni. I mix senza terriccio commerciali sono ampiamente disponibili, e combinano due o tre di questi mezzi per creare un mix per la crescita ottimale. I mezzi senza terriccio possono essere usati in set-up idroponici automatizzati o in contenitori individuali innaffiati a mano.

Step 6: Determina in Cosa Far Crescere la tua Cannabis

Il tipo di contenitore che userai dipenderà dal mezzo, dal sistema e dalle dimensioni delle tue piante. Un sistema stile carrello con irrigazione e scarico potrebbe aver bisogno di vasi a rete piccoli con dei ciottoli d’argilla, o solo di una lastra di lana di roccia su cui far crescere molte piantine, mentre una coltivazione con “super-terriccio” potrebbe aver bisogno di vasi di plastica da 40L per far crescere alcune piante grandi.

Delle opzioni poco costose includono le buste di plastica perforate monouso o le buste di tessuto, mentre altri scelgono di spendere di più per i “vasi intelligenti”, dei contenitori pensati per migliorare il flusso d’aria nella zona delle radici delle piante. Molte persone fanno crescere le loro prime piante di Cannabis in secchi da 20L. La cosa più importante è il drenaggio però, perché le piante di Cannabis sono molto sensibili alle situazioni in cui sono sature d’acqua, quindi se vuoi riutilizzare altri contenitori, assicurati di fare dei buchi sul fondo e di metterli su dei vassoi.

Step 7: Dai alle tue Piante di Cannabis i Nutrienti

Coltivare dei fiori di Cannabis di alta qualità richiede più fertilizzanti, o nutrienti, della maggior parte delle coltivazioni normali. La tua pianta ha bisogno dei seguenti nutrienti primari (conosciuti collettivamente come macronutrienti, di cui abbiamo realizzato una guida qui):

  • Azoto (N)
  • Fosforo (P)
  • Potassio (K)

Sono necessari anche questi micronutrienti, ma in quantità molto minori:

  • Calcio
  • Magnesio
  • Ferro
  • Rame

Se non stai usando un mix di terriccio organico pre-fertilizzato, avrai bisogno di nutrire le tue piante almeno una volta a settimana, usando una soluzione di nutrienti appropriata. Questi nutrienti sono venduti o come liquidi concentrati o in polvere, da essere mischiati con l’acqua, e sono generalmente formulati o per la crescita vegetativa o per la fioritura. Questo perché la Cannabis ha bisogno di diversi nutrienti durante il suo ciclo di vita: ha bisogno di più azoto durante la crescita vegetativa, e di più fosforo e potassio durante la produzione dei boccioli.

La maggior parte dei macronutrienti sono venduti in forma di liquido in due parti, per evitare che alcuni elementi precipitino (combinandosi a un solido inerte inutilizzabile per la pianta), il che significa che dovrai comprare due bottiglie (parte A e parte B) per la fase vegetativa, e due bottiglie per la crescita, insieme a una bottiglia di micronutrienti. A parte questi elementi di base, l’unico altro prodotto che potresti dover comprare è un integratore Cal/Mag, perché alcuni ceppi richiedono più calcio e magnesio di altri.

Una volta che hai acquistato tutti prodotti di nutrienti necessari, mischiali semplicemente con l’acqua come indicato sull’etichetta e innaffia le piante con questa soluzione. Dovresti sempre iniziare con la metà di quanto raccomandato, perché le piante di Cannabis si bruciano facilmente. È quasi sempre peggio dare troppi nutrienti alle tue piante che meno, e nel corso del tempo imparerai a “leggere” le piante, cercando segni di mancanze o eccessi.

Step 8: Innaffia le tue Piante di Cannabis

La maggior parte delle persone non ci pensa due volte sull’acqua che usa per innaffiare le piante; se la puoi bere, sicuramente andrà bene, no? Beh, potrebbe non essere sempre un problema, a seconda di dove sei, ma alcune acque contengono un’alta concentrazione di minerali sciolti che possono accumularsi nella zona delle radici e modificare l’assunzione di nutrienti, o potrebbero contenere dei funghi o altri patogeni che non fanno male alle persone, ma possono portare a malattie nelle radici.

In più, alcuni posti potrebbero avere degli alti livelli di cloro nelle riserve d’acqua, il che potrebbe essere dannoso per alcuni microbi benefici del terreno. Per questi motivi, molte persone scelgono di filtrare l’acqua che usano nel giardino.

La cosa più importante da ricordare in questa fase è di non innaffiare troppo. Le piante di Cannabis sono molto suscettibili alle malattie delle radici da funghi quando sono troppo bagnate, e innaffiare troppo è uno degli errori più comuni fatti dai coltivatori principianti. Quanto spesso innaffiare le tue piante dipenderà dal mezzo che usi, dalla dimensione delle piante, e dalla temperatura dell’ambiente. Alcuni aspettano fino a che le foglie più basse della pianta iniziano a piegarsi leggermente prima di innaffiare.

Man mano che acquisirai esperienza e conoscenza, modificherai la tua stanza di coltivazione e la tua attrezzatura perché si adatti meglio al tuo particolarmente ambiente, alle tecniche di coltivazione che usi e per i ceppi specifici che scegli, ma speriamo che questo articolo ti fornisca delle solide fondamenta di conoscenza per iniziare col piede giusto. E, ricorda, coltivare la Marijuana è un lavoro d’amore, quindi passa molto tempo con le tue piante e divertiti!

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