Per i coltivatori alle prime armi può essere davvero scoraggiante dover scegliere i migliori nutrienti per la propria cannabis, e spesso si spendono molti più soldi di quanto sia necessario. Con così tante opzioni fra cui scegliere, che vanno dalla coltivazione idroponica ai nutrienti organici, i nuovi coltivatori possono sentirsi sopraffatti. Ma con un pochino di conoscenza riguardo le necessità delle piante di cannabis e su come assorbono ed usano i nutrienti, puoi scegliere con sicurezza i prodotti di cui hai bisogno senza andare in bancarotta.
Di Quali Elementi ha Bisogno una Pianta di Cannabis?
La tua pianta di cannabis ha bisogno di un gruppo principale di elementi, conosciuto col nome collettivo di macronutrienti. Di seguito trovi una lista degli elementi minerali e non minerali di cui la tua pianta ha bisogno di nutrirsi.
Nutrienti minerali ottenuti dal suolo:
- Azoto (N)
- Fosforo (P)
- Potassio (K)
- Calcio
- Magnesio
- Zolfo
Elementi non minerali derivanti da aria e acqua:
- Carbone
- Idrogeno
- Ossigeno
I tre numeri presenti sulle buste di fertilizzanti, sulle bottiglie di soluzioni di nutrienti, o altri additivi, indica quanto dei tre elementi principali (azoto, fosforo e potassio) è presente nel prodotto. Per esempio, un prodotto che riporta la dicitura “10-4-4” conterrà il 10% di azoto, il 4% di fosforo e il 4% di potassio per peso. Sono sempre indicati in quest’ordine, N-P-K.
Tutti gli altri nutrienti minerali sono raggruppati nella categoria dei micronutrienti, poiché sono usati in quantità molto inferiori. Questo gruppo consiste dei seguenti elementi:
- Zinco
- Ferro
- Manganese
- Molibdeno
- Cloro
- Cobalto
- Silicone
- Boro
- Rame
Anche se le piante di cannabis hanno bisogno di concentrazioni minime di questi elementi per poter prosperare, sono comunque vitali per la salute generale e la crescita della pianta.
Di seguito esamineremo i tipi principali di nutrienti usati dai coltivatori di cannabis al giorno d’oggi, così come il loro uso appropriato. Prima di iniziare a coltivare, tuttavia, ti consigliamo di informarti sui meccanismi di base attraverso cui le piante assorbono acqua e nutrienti, osmosi e trasporto attivo.
Nutrienti Idroponici (in Assenza di Suolo) della Cannabis
La coltivazione idroponica è, semplicemente, la pratica di coltivare le piante senza la terra, di solito attraverso qualche altra sostanza, come lana di roccia, ciottoli d’argilla, fibra di cocco, o un qualche tipo di mix. Molti dei “concimi” premium venduti per la coltivazione della cannabis sono in realtà miscele senza terra. La maggior parte dei coltivatori di cannabis in interni utilizzano il metodo idroponico, pur usando secchi di “concime” e innaffiando ogni pianta.
Per questo motivo, la maggioranza dei nutrienti venduti specificatamente per la coltivazione della cannabis sono nutrienti idroponici. Questi prodotti comprendono sali minerali concentrati, di solito in forma liquida ma, a volte, anche in polvere, che devono essere diluiti in acqua al livello adatto per la pianta.
I nutrienti devono essere idrosolubili perché la pianta possa assorbirli. I prodotti liquidi sono venduti in due parti (di solito etichettati come “parte A” e “parte B”), perché contengono elementi che precipiteranno fuori dalla soluzione se mischiati insieme ad alta concentrazione, diventando così inutilizzabili. Ma ciò non è un problema se vengono combinati nella giusta quantità d’acqua.
I prodotti sono divisi anche in soluzioni “Crescita”, con alte concentrazioni di azoto, necessario per la crescita vegetale, e “Fiore”, con alte concentrazioni di fosforo per lo sviluppo del fiore, perché la pianta di cannabis ha bisogno di diversi nutrienti durante i diversi stadi della crescita.
Bisogna prestare molta attenzione quando si somministrano i nutrienti idroponici, poiché darne troppi può portare a danneggiare la pianta, o addirittura alla sua morte. Una regola generale è di iniziare a circa il 25% del livello raccomandato sull’etichetta del prodotto, ed arrivare gradualmente al 100%. I nutrienti idroponici sono usati spesso da chi coltiva il terreno con buoni risultati, ma questa tecnica non è raccomandata per i principianti.
Elementi Nutritivi del Suolo ed Organici per la Cannabis
Ciò che distingue il terreno dall’idroponico è la presenza di materia organica non inerte, come l’humus, il compost, il concime, e il vermicompost, che contiene molti macro e micronutrienti. Tuttavia, molto del valore nutritivo di queste sostanze è contenuto in forma non solubile, e dev’essere processato da microbi e funghi del suolo per poter essere utile alla pianta. I nutrienti non organici creati per la crescita sul terreno sono meno comuni nei vivai perché possono rinforzarsi velocemente nel terreno, danneggiandone la vita, e possono impedire l’assorbimento dell’acqua e dei nutrienti da parte delle radici.
I fertilizzanti e i nutrienti organici per la cannabis non sono indulgenti; di solito contengono nutrienti non direttamente solubili ed altri elementi benefici per gli organismi del suolo. Il coltivatore alle prime armi che decida di usare il terreno come suo mezzo di coltivazione dovrebbe stare attento a rimanere sui fertilizzanti e i nutrienti organici.
Il modo meno costoso di farlo è di usare cose come la farina di sangue e la farina di pesce per l’azoto, la farina di ossa e il guano di pipistrello per il fosforo, cenere di legno e farina di alga per il potassio, calce dolomite per calcio e magnesio, e solfato di magnesio come fonte di magnesio e zolfo. La maggiore parte di questi articoli può essere acquistato a basso costo nel tuo vivaio locale e poi mischiato in piccole quantità nel suolo prima di piantare. Se lo fai nella maniera corretta, poi avrai bisogno solo di innaffiare le tue piante ed aggiungere occasionalmente carboidrati per nutrire la vita del terreno. Disponibili in commercio ci sono anche delle miscele per il suolo che contengono già il mix giusto di questo tipo di ingredienti.
In alternativa, ci sono soluzioni di nutrienti organici pre-miscelate che puoi comprare, che eliminano il gioco delle ipotesi dalla nutrizione delle tue piante. Tendono ad essere costose, ma il guadagno è che puoi seguire semplicemente il programma per la somministrazione riportato dal produttore e ottenere buoni risultati.
La chiave per riuscire a coltivare organicamente con successo è coltivare una varia e generosa popolazione di microbi del terreno e micorrize. Molte miscele di terriccio premium contengono già questi organismi, e ci sono molti (spesso costosi) prodotti additivi disponibili, che aggiungono vita al tuo mezzo di coltivazione. Tuttavia, il metodo migliore (e più economico) per inoculare il tuo terreno è attraverso l’AACT, “actively aerated compost tea”, un composto acquoso che puoi preparare da solo con pochi prodotti economici. Usando questa tecnica, potesti scoprire di non aver bisogno di aggiungere molti nutrienti o fertilizzanti; la vita del terreno processerà la materia organica presente nel suolo trasformandola in nutrimento, che la pianta può subito assorbire.
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Ci sono molti modi di coltivare la cannabis, e ognuno ha benefici e svantaggi. Il terriccio organico è più indulgente nei confronti di errori e condizioni tutt’altro che ideali, ma spesso produce dei raccolti più modesti e una crescita più lenta. I nutrienti idroponici e sintetici possono offrire grandi raccolti e tempi di fioritura più veloci, ma hanno bisogno di molta attenzione e conoscenza per avere successo. Il consiglio migliore per il coltivatore principiante quando deve selezionare i nutrienti e i fertilizzanti è di assicurarsi di usare prodotti compatibili con la propria tecnica e il mezzo scelto, e che siano compatibili gli uni con gli altri. Fare un po’ di ricerche prima della prima coltivazione può evitare sprechi di soldi, spesi in prodotti non necessari. Felice coltivazione!