Guida completa alla coltivazione outdoor della cannabis
Coltivare marijuana all’aperto è un’esperienza gratificante, sia per chi cerca di ottenere un raccolto di qualità per uso personale sia per coloro che vogliono esplorare il mondo della coltivazione domestica. In questa guida, ti forniremo tutte le informazioni necessarie per iniziare, dalla scelta dei semi alle tecniche di coltivazione di piante outdoor, passando per la gestione delle piante durante le varie fasi di crescita.
Quali sono i vantaggi della coltivazione della cannabis outdoor vs coltivazione indoor?
Coltivare la cannabis all’aperto offre numerosi vantaggi rispetto alla coltivazione indoor e in serra. Prima di tutto, l’utilizzo della luce solare permette alle piante di crescere in modo naturale, riducendo i costi legati all’energia elettrica e all’acquisto di lampade specifiche. Inoltre, l’ambiente esterno offre un ciclo giorno-notte ideale, con temperature e umidità che favoriscono una crescita rigogliosa.
Un altro vantaggio è la libertà di spazio: all’aperto, le piante possono svilupparsi senza le limitazioni di una grow room, raggiungendo dimensioni più imponenti e producendo un raccolto più abbondante rispetto alla coltivazione indoor. Tuttavia, la coltivazione di canapa outdoor richiede attenzione alle condizioni climatiche, alla qualità del suolo e alla protezione delle piante di marijuana da parassiti e animali.
È cruciale avere una buona comprensione del clima nell’area in cui vivi. La Cannabis si adatta bene a diverse condizioni climatiche, ma è comunque sensibile ai climi estremi. Temperature sostenute sopra i 30°C fermeranno la crescita delle tue piante, mentre le temperature sotto i 12°C potrebbero danneggiarle e arrestarne la crescita, o anche ucciderle. Piogge consistenti e venti forti potrebbero danneggiare fisicamente le piante e ridurre i raccolti, e un’umidità eccessiva può portare alla crescita di muffe e ascomiceti, specialmente durante la fioritura.
Oltre ai cambiamenti climatici, devi capire come cambia nella tua zona la lunghezza delle giornate nelle varie stagioni. Per esempio, a una latitudine di 32°N (San Diego), durante il solstizio d’estate (il giorno più lungo dell’anno) ci saranno 14 ore di luce, mentre a 47°N (Seattle) ci saranno 16 ore di luce nello stesso giorno.
Una risorsa utile è la mappa climatica a zone del Sunset Magazine, che tiene in considerazione diversi fattori, come l’altitudine e la prossimità a grandi bacini d’acqua. Un’altra buona idea è usare risorse locali, dato che i giardinieri della tua zona avranno sicuramente molte informazioni sul coltivare fiori e ortaggi che possono essere applicate anche alla coltivazione della Cannabis. Se hai qualche esperienza nel giardinaggio e nella coltivazione di ortaggi, potresti anche scoprire che coltivare la Cannabis outdoor è un’impresa piuttosto semplice.
Come scegliere i semi per la coltivazione di piante di cannabis?
La scelta dei semi è un passo cruciale per una coltivazione delle piante di successo. Esistono diverse varietà di cannabis, tra cui sativa, indica e coltovazione autofiorenti. Le varietà autofiorenti sono particolarmente consigliate per chi è alle prime armi, poiché sono più resistenti e hanno un ciclo di crescita più rapido.
Le varietà sativa sono ideali per chi ha un clima caldo e soleggiato, poiché crescono alte e producono un effetto energizzante. Le indica, invece, si adattano meglio a climi più freschi e umidi, con un ciclo di crescita più breve e un effetto rilassante. È importante scegliere semi di qualità da fonti affidabili e, se possibile, sementi certificate per garantire una buona germinazione e una pianta di cannabis sana.
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Quando é meglio piantare per un coltivatore?
Il periodo ideale per piantare i semi di cannabis all’aperto varia a seconda del clima locale. Nelle regioni temperate, la semina avviene generalmente in primavera, quando le temperature notturne non scendono sotto i 10°C. Questo permette alle piante di sfruttare l’intera stagione estiva per crescere rigogliose.
Per una corretta coltivazione di marijuana outdoor, è fondamentale monitorare le condizioni climatiche e prevedere eventuali variazioni di temperatura, che potrebbero influire sulla crescita e fioritura delle piante. È possibile germinare i semi al chiuso e trapiantarli all’aperto quando le condizioni climatiche sono ottimali, garantendo così una migliore sopravvivenza delle giovani piantine di cannabis.
Come preparare il terreno per la coltivazione domestica indoor o outdoor?
Il terreno è uno degli elementi chiave per il successo della coltivazione outdoor. La pianta di canapa sativa necessita di un terreno ben drenato, ricco di nutrienti e con un pH compreso tra 6 e 7. Se il terreno del tuo giardino non soddisfa questi requisiti, puoi migliorarlo aggiungendo compost organico, perlite e altri ammendanti naturali.
Il terriccio è fatto di tre componenti base, in varie quantità:
- Argilla
- Sabbia
- Limo
Le piante di Cannabis per poter prosperare hanno bisogno di un terreno ben drenato, leggermente acido, ricco di materia organica. Se decidi di piantare direttamente nella terra, devi capire prima da cosa è composta e modificarla di conseguenza.
Terreni ricchi di argilla si asciugano lentamente e non trattengono bene l’ossigeno, quindi avranno bisogno di molti additivi. Almeno un mese prima di piantare, scava delle grandi buche dove metterai le tue piante di Cannabis e mischiavi grandi quantità di compost, letame, vermicompost o altra materia organica decomposta. Ciò fornirà areazione e drenaggio, così come nutrienti per le piante.
È facile lavorare con un terreno sabbioso, drena molto bene e si scalda velocemente, ma non trattiene bene i nutrienti, specialmente negli ambienti piovosi. Anche in questo caso, vorrai scavare grandi buche per le tue piante ed aggiungere cose come compost, muschio di torba e fibra di cocco, che aiuteranno a legare il suolo, fornendo cibo e circolazione d’aria. In climi caldi, il suolo sabbioso dovrebbe essere ricoperto di pacciame per aiutare la ritenzione dell’acqua e per evitare che le radici diventino troppo calde.
Il terreno limaccioso è quello ideale per la coltivazione. È facile da lavorare, si scalda velocemente, mantiene l’umidità e ha un buon drenaggio, e contiene molti nutrienti. Il miglior terriccio limaccioso si trova nei letti dei fiumi preistorici o in fondo ai laghi. Questo terreno scuro e friabile è il più fertile, e gli serviranno ben pochi additivi.
Se vuoi assicurarti di ottenere dei buoni risultati e minimizzare i mal di testa, puoi far testare il tuo terreno, il che è facile e relativamente economico. Un servizio di test del terreno ti dirà la composizione e il pH del tuo terreno, indicandoti eventuali contaminanti, e ti indicherà i materiali additivi e i fertilizzanti adatti.
Scegli una Location per le tue Piantine di Marijuana
La scelta della posizione è altrettanto importante. Le piante di cannabis devono ricevere almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per crescere rigogliose e sviluppare una produzione abbondante di thc e cbd. Evita aree troppo esposte al vento o con ombreggiature eccessive.
Scegliere il luogo giusto per il tuo giardino sarà la decisione più importante che prenderai, specialmente se stai piantando nel suolo o in grandi container fissi (alcune piante crescono all’esterno in container che possono essere spostati a seconda del tempo e della posizione del sole). Le tue piante di Cannabis dovrebbero ricevere almeno 5 o 6 ore di luce diretta del sole ogni giorno, idealmente a metà giornata, quando la qualità della luce è migliore.
Se vivi in una zona dove le temperature giornaliere sono per molto tempo superiori ai 30°C, dovresti scegliere un punto che riceva la luce diretta del sole presto e luce filtrata nelle parti più calde della giornata. Una zona con una brezza costante è una buona scelta in climi caldi, anche se ciò aumenterà il consumo d’acqua. D’altro lato, se vivi in una zona con molti venti forti, dovresti prendere in considerazione di piantare vicino a un frangivento di qualche tipo, come un muro, una staccionata o un cespuglio di arbusti. Chi vive in climi più freddi, può trarre beneficio dal piantare vicino a qualcosa che trattenga il calore, come un muro di mattoni o una staccionata rivolti a sud, mentre chi vive in zone calde vorrà decisamente evitare questi punti.
Infine, vorrai tenere in considerazione la privacy e la sicurezza. Molte persone vorranno nascondere i loro giardini da vicini critici e da possibili ladri. Alte staccionate e grandi cespugli o alberi sono la cosa migliore, a meno che tu non viva in un’area isolata. Alcuni piantano in container su dei balconi o tetti, nascosti dalla vista, mentre altri costruiscono delle gabbie metalliche di largo diametro per tenere a bada ladri e animali. Qualsiasi cosa tu decida di fare, ricordati che le piante di Cannabis all’esterno possono diventare alte 4 metri o più, quindi regolati di conseguenza.
Quali sono le fasi di fioritura e di crescita della coltivazione di cannabis?
La coltivazione della cannabis all’aperto prevede diverse fasi di crescita, ciascuna con esigenze specifiche. Durante la fase vegetativa, le piante si concentrano sulla crescita delle foglie e dei rami, accumulando energia per la successiva fase di fioritura. In questa fase, è importante fornire alle piante una quantità adeguata di azoto e garantire una buona esposizione alla luce solare.
La fase di fioritura inizia solitamente alla fine dell’estate, quando le giornate iniziano ad accorciarsi. Durante questa fase, le piante sviluppano le infiorescenze, ricche di cannabinoidi come thc e cbd. È essenziale monitorare attentamente il livello di umidità e prevenire l’attacco di parassiti e muffe, che potrebbero compromettere il raccolto.
Come proteggere la coltivazione di cannabis outdoor da parassiti e malattie?
Coltivare cannabis outdoor significa anche fare i conti con i parassiti e le malattie che possono attaccare le piante. Tra i parassiti più comuni ci sono afidi, ragnetto rosso e bruchi, mentre le malattie fungine, come la muffa grigia e l’oidio, possono compromettere la salute delle piante durante la fase di fioritura.
Per prevenire questi problemi, è consigliabile adottare tecniche di coltivazione biologica, utilizzando insetticidi naturali come l’olio di neem e garantendo una buona circolazione dell’aria tra le piante. Inoltre, è importante ispezionare regolarmente le piante e rimuovere eventuali foglie o parti infette.
Autofiorenti o fotoperiodiche: quale varietà scegliere?
Le piante di cannabis autofiorenti sono una scelta popolare per la coltivazione outdoor, soprattutto per chi vive in climi con estati brevi. Queste piante fioriscono automaticamente dopo un determinato periodo di crescita, indipendentemente dal ciclo di luce, e sono solitamente pronte per il raccolto in circa 8-10 settimane.
Le varietà fotoperiodiche, invece, richiedono un ciclo di luce specifico per entrare nella fase di fioritura. Questo le rende più adatte a climi con estati lunghe, dove possono sfruttare al massimo la luce solare naturale. Le piante fotoperiodiche tendono a essere più grandi e a produrre rese più abbondanti rispetto alle autofiorenti, ma richiedono maggiore attenzione e cura.
Quanto tempo richiede la coltivazione outdoor della cannabis?
Il tempo necessario per coltivare cannabis outdoor varia in base alla varietà scelta e alle condizioni climatiche. Le varietà autofiorenti sono pronte per il raccolto in circa 2-3 mesi dalla semina, mentre le varietà fotoperiodiche richiedono un periodo di crescita più lungo, che può arrivare fino a 6 mesi.
Durante questo periodo, è essenziale monitorare attentamente le piante, fornendo loro l’acqua e i nutrienti necessari per una crescita sana. La fase di fioritura è particolarmente delicata, poiché influisce direttamente sulla qualità e sulla quantità del raccolto finale.
Quando e come raccogliere la cannabis coltivata outdoor?
Il momento del raccolto è uno dei più emozionanti nella coltivazione della cannabis. Per sapere quando è il momento giusto per raccogliere, è importante osservare i tricomi, le piccole ghiandole che producono cannabinoidi come thc e cbd. Quando i tricomi assumono un colore lattiginoso e ambrato, la pianta è pronta per essere raccolta.
Il raccolto deve essere effettuato con attenzione, utilizzando forbici pulite e affilate per tagliare i rami. Una volta raccolte, le infiorescenze devono essere essiccate in un ambiente buio e ben ventilato per almeno 1-2 settimane, prima di passare alla fase di concia, che migliora il sapore e la potenza del prodotto finale.
È legale coltivare cannabis outdoor?
La coltivazione di cannabis per uso personale è regolata da leggi specifiche in molti paesi. In Italia, la coltivazione della cannabis è legale solo per determinate varietà di canapa industriale con un contenuto di thc inferiore allo 0,2%, e deve avvenire utilizzando sementi certificate.
Per chi desidera coltivare cannabis sativa a scopo terapeutico o per uso personale, è necessario informarsi sulle normative locali e, se possibile, ottenere le necessarie autorizzazioni. La coltivazione domestica senza le dovute precauzioni potrebbe essere considerata illegale e portare a sanzioni penali.
Conclusione
La coltivazione outdoor della cannabis è un’arte che richiede pazienza, dedizione e una buona dose di conoscenza. Seguendo i consigli forniti in questa guida, potrai ottenere piante sane e rigogliose, in grado di offrirti un raccolto di qualità senza incorrere in problematiche legali o errori comuni. Ricorda sempre che la chiave del successo nella coltivazione outdoor della cannabis sta nella pianificazione attenta e nella cura quotidiana delle piante. Che tu sia un principiante o un coltivatore esperto, l’esperienza di coltivare cannabis all’aperto può essere estremamente gratificante, permettendoti di entrare in contatto diretto con la natura e di apprezzare i frutti del tuo lavoro.
Suggerimenti finali per una coltivazione outdoor di successo:
• Monitora costantemente il ciclo naturale delle tue piante, dalla fase vegetativa alla fase di fioritura.
• Scegli con attenzione il tipo di terreno e fornisci alle piante i nutrienti necessari per una crescita sana.
• Proteggi le tue piante da parassiti, malattie e variazioni climatiche impreviste.
• Se sei alle prime armi, opta per varietà autofiorenti più semplici da gestire.
• Raccogli al momento giusto e segui scrupolosamente le fasi di essiccazione e concia per ottenere un prodotto di qualità.
Infine, ricordati di informarti sempre sulle leggi vigenti nel tuo paese per coltivare in modo sicuro e senza incorrere in problemi legali.